Vesti splendenti

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6 agosto 2024

TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE
Professione monastica di fratel Simone
Marco 9,1-10 (Dn 7,9-10.13-14 – 2Pt 1,16-19)

Il Vangelo di Marco questa notte ci ricorda che la luce non disdegna la povertà del nostro essere, le nostre contraddizioni e le nostre miserie. Può brillare nelle nostre povere esistenze, come ha brillato sulle povere vesti del Figlio amato del Padre. E al contempo ci ricorda che quella luce viene da altrove, non è umana, non è opera nostra.

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Da dove il pane?

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28 luglio 2024

XVII domenica nell’anno
Giovanni 6,1-15
di Sabino Chialà

Gesù pone ai discepoli un interrogativo decisivo: dove l’essere umano può trovare il pane, ciò che può davvero trasmettergli la vita? Quel nutrimento è offerto da Gesù nel pane sovrabbondante che offre alle folle. Un pane che i discepoli non possono procurarsi con i propri mezzi, ma possono ricevere, così come le folle. La vita è un dono che il Signore offre in abbondanza, sfuggendo però a chi vuole mettere le mani su di lui per manipolarlo così da usarlo a proprio vantaggio.

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Dacci sempre questo pane

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4 agosto 2024

XVIII domenica nell’anno
Giovanni 6,24-35
di Sabino Chialà

Gesù si presenta come “pane”, cioè nutrimento che dà la vita. Un pane che sfama e disseta allo stesso tempo, perché non si tratta più di un pane materiale. Questo però avviene a chi si affida a lui, gli aderisce, crede in lui: la fede apre alla comprensione del segno e apre alla vera vita che Gesù è venuto a trasmettere al monto intero.

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Due bisogni, un’unica compassione

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21 luglio 2024

XVI domenica nell’anno
Marco 6,30-34
di Sabino Chialà

Il luogo deserto in cui gli apostoli sono invitati a ritirarsi diventa così il luogo deserto in cui loro stessi dovranno dare da mangiare alle folle affamate: non vi è più opposizione tra le due dimensioni! E in quel deserto Gesù dispenserà un nutrimento che ricorda la manna con cui Dio aveva sfamato i figli d’Israele. Lì imbandirà un banchetto ben diverso da quello in cui appena prima Erode aveva fatto uccidere Giovanni il Battista: un banchetto di misericordia.

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Liberi e leggeri, a due a due

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14 luglio 2024

XV domenica nell’anno
Marco 6,7-13
di Sabino Chialà

Due è il numero minimo perché una comunione sia possibile e dunque perché l’annuncio sia espressione di una comunità, piuttosto che di un singolo, per quanto carismatico. Due è il numero minimo perché la prima parola dell’annuncio sia una vita realmente condivisa, piuttosto che tante parole anche ben congegnate: la vita di una chiesa in movimento, agile e leggera.

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