Non si è trovato nessuno?

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Il racconto dell’evangelista Luca ci pone in cammino con Gesù. Ecco che vengono incontro a Gesù dieci “lebbrosi”, persone affette da malattie alla pelle che per il pensiero dell’epoca erano considerate “impure”, costrette a stare fuori dai centri abitati, tagliate fuori da ogni tipo di socialità, private di ogni riconoscimento come esseri umani. Costrette a stare lontane dagli altri.

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Perchè avete paura?

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La domanda di oggi è rivolta ai discepoli, ai discepoli nella tempesta. La domanda di Gesù risuona come un rombo sordo: “Perché avete paura? Non avete ancora fede?”. Hanno paura perché non hanno fede, non hanno abbastanza fiducia in lui, non lo conoscono davvero, non lo sanno riconoscere nelle tempeste della loro vita. Loro come noi.

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Vedi questa donna?

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“La peccatrice perdonata”, “A tavola in casa di Simone”, “Misericordia per una peccatrice”: molti sono i titoli attribuiti e attribuibili a questo ricco racconto evangelico. Porre un titolo è già orientare lo sguardo. Suggerisce un’interpretazione. Ciascuno può porre un titolo, come a ogni evento, anche della propria vita. Perché non intitolarlo, ad esempio, “Il fariseo e la peccatrice”, oppure “Un vaso di profumo”, “I piedi di Gesù cosparsi di profumo”, o ancora “Due debitori”, o “Perdono dei peccati e amore”, “Della gratuità dell’amare”, “Del molto amare”, o “Fede dall’amore”? Perché non guardarlo dal punto di vista della domanda di Gesù: “Vedi questa donna?”? Vedi davvero proprio lei, riesci a riconoscere che è una persona, come te, e non uno stereotipo o una categoria o un tuo pregiudizio? La vedi o resti chiuso in ciò che ritieni di sapere già?

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“Quanti pani avete?”

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Carissimi amici, carissime amiche,
proseguiamo il nostro viaggio con Gesù, il quale dopo averci interrogati sulla sua identità (“Voi chi dite che io sia?”) e sulla nostra (“Qual è il tuo nome?”) in questa nuova tappa passa dall’essere all’avere e ci interroga su ciò che possediamo e sulla nostra capacità di condivisione: “Quanti pani avete?”. Una domanda semplice ma su ciò che è essenziale per vivere è posta da Gesù ai suoi discepoli, che lo invitano a rimandare a casa le folle che sono state a lungo ad ascoltarlo: siamo nel contesto della narrazione di uno degli episodi più conosciuti dei racconti evangelici, ovvero la cosiddetta “moltiplicazione dei pani”, cosiddetta perché in realtà, piuttosto che parlare di moltiplicazione, dovremmo parlare di suddivisione, di condivisione.

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