1 maggio 2022
Giovanni 21,1-19
III domenica di Pasqua
di Luciano Manicardi
Il Risorto si fa presente sulle rive del lago con il linguaggio della sovrabbondanza dell'amore. Ma una sovrabbondanza che si rivela nel quotidiano e umanissimo interessarsi dell'altro, nel preparare un pasto e nel mangiare insieme. La quotidianità così semplice può essere abitata dalla dismisura dell'amore di Dio, perché l'abbondanza dell'amore di Dio non è visibile se non nei gesti dell'amore quotidiano, del preparare una tavola, del condividere un banchetto, del vivere la fraternità.
Continua la lettura
24 aprile 2022
Giovanni 20,19-31
II domenica di Pasqua – Domenica in albis
di Luciano Manicardi
Leggere i vangeli è operazione che tende alla trasformazione del cuore del lettore, a trasfondere nel lettore-ascoltatore l’energia vitale che ha guidato Gesù nella sua vita e che è stata energia di amore, di amore più forte della morte, di amore che ha combattuto la morte nelle tante forme in cui essa serpeggia tra i vivi. In Gesù la resurrezione è stata una pratica di vita, una prassi esistenziale. E questa pratica è l’amore come Gesù l’ha vissuto ogni giorno fino alla fine, fino ad amare il nemico, fino a perdere la vita per amore.
Continua la lettura
17 aprile 2022
Gv 20,1-18
Pasqua di Resurrezione
di Luciano Manicardi
La fede nella resurrezione, che è al cuore della fede cristiana, non coincide con una semplice fiducia nella vita, ma crede la vita che nasce dalla morte grazie alla forza dell’amore di Cristo. Essa consente di entrare nelle situazioni di morte guardando oltre la morte e vivendo la resurrezione, ovvero amando o cercando di amare come Cristo ha amato e, soprattutto, credendo al suo amore per noi.
Continua la lettura
10 aprile 2022
Lc 19,28-40
Domenica delle Palme
di Luciano Manicardi
Se i discepoli non sanno cogliere la rivelazione nel paradosso, sarà la realtà che la riconoscerà, saranno le pietre che la grideranno: la rivelazione di Dio in un uomo, del Messia in un povero, del salvatore in un perduto, del giusto in un crocifisso. Gesù accoglie questa proclamazione di regalità, lui che sempre ci è mostrato dai vangeli restio e avverso ad analoghe attribuzioni, perché qui è impotente, non può salvare nessuno e dunque non ci sono possibili cattive comprensioni della sua regalità.
Continua la lettura