28 gennaio
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Efrem di Nisibi o il Siro (ca 306-373)
diacono e innografo
Il 9 giugno del 373 muore a Edessa Efrem, diacono della chiesa di Nisibi e innografo tra i più amati nelle chiese di tradizione siriaca.
Efrem era nato attorno al 306 da genitori cristiani, ed era cresciuto nella città di Nisibi sotto la guida spirituale del vescovo Giacomo, che lo volle come interprete delle Scritture nella locale scuola teologica.
Divenuto un «figlio del Patto», cioè uno di quei solitari dediti nelle chiese di Persia all'ascesi, alla preghiera e alla carità nella rinuncia al matrimonio, Efrem crebbe a contatto delle scuole esegetiche ebraiche fiorenti nella sua città. Innamorato della bellezza spirituale, cercò di esprimerla attraverso il genere innico, ritenendolo più adeguato di quello speculativo per narrare i misteri di Dio senza cadere nella sfrontatezza o nella bestemmia. Per produrre i suoi canti, utilizzò in primo luogo quelle che egli stesso definiva le «tre arpe» di Dio: le Scritture ebraiche, il Nuovo Testamento e il libro della natura.
Uomo di grande comunione ecclesiale, mise a disposizione dei vescovi nisibeni, di cui fu diacono, i propri doni spirituali senza risparmiarsi, e fu molto attento al ruolo e alla presenza femminile nella chiesa.
Quando Nisibi cadde in mano persiana nel 363, Efrem fu costretto a fuggire a Edessa, dove avviò una fiorente scuola teologica, che rimase in vita a lungo dopo la sua morte. La sua autorevolezza fu tale che anche le chiese d'occidente lo proclamarono dottore e maestro della fede.
TRACCE DI LETTURA
Signore, fammi tornare ai tuoi insegnamenti:
volevo ritirarmi innanzi ad essi,
ma mi accorsi del mio impoverimento.
L'anima non trae alcun beneficio, infatti,
all'infuori del tempo in cui conversa con te.
Ogni volta che ho meditato su di te,
da te io ho ricevuto un autentico tesoro;
quale che fosse il tuo aspetto contemplato,
un fiume sgorgava dal tuo seno:
non vi era modo per me di contenerlo.
La tua fontana, Signore, è nascosta
agli occhi di colui che di te non è assetato;
il tuo tesoro vuoto appare
a colui che ti respinge.
Amore è il tesoro delle tue riserve celesti.
(Efrem, Inni sulla fede 32,1-3)
PREGHIERA
Dona, o Padre, alla comunità dei credenti
la sapienza del tuo santo Spirito che ispirò sant'Efrem,
diacono e cantore della tua gloria,
a celebrare con inni mirabili i tuoi divini misteri.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.
LETTURE BIBLICHE
Col 3,12-17; Gv 19,25-27
Tommaso d'Aquino (1224/1225-1274)
presbitero
Nel 1274, mentre si sta recando al concilio di Lione, muore nei pressi dell'abbazia di Fossanova Tommaso d'Aquino, frate domenicano.
Nato nei pressi di Aquino, vicino a Napoli, Tommaso entrò a circa diciotto anni nell'Ordine dei predicatori. Discepolo di Alberto Magno a Colonia e a Parigi, egli insegnò in queste città e poi a Roma, Bologna e Napoli. Tommaso fu autore di una considerevolissima opera teologica, che lasciò incompiuta, e fu con Bonaventura il più grande pensatore cristiano d'occidente del XIII secolo.
La sua originalità sta soprattutto nel modo in cui seppe esprimere la fede della chiesa nella cultura del suo tempo, specie per ciò che concerne la teologia della creazione e della libertà dell'uomo, partendo dalla Scrittura e dai padri della chiesa, e accogliendo la riscoperta del pensiero aristotelico che si era attuata a quei tempi.
Umile e sapiente, egli seppe unire uno spirito speculativo alla prudenza di uno spirito pratico, il dominio di un temperamento violento alla tenera devozione per Cristo crocifisso e al dialogo continuo con Dio.
Tommaso fu proclamato dottore della chiesa da papa Pio V nel 1567, e la sua teologia ebbe un ruolo di primissimo piano nei secoli successivi, soprattutto al concilio di Trento, dove alla sua Somma teologica fu accordato un onore senza precedenti nella storia della chiesa d'Occidente.
TRACCE DI LETTURA
L'insegnamento cristiano fa uso anche della ragione umana, non però per dimostrare la fede - in tal modo si disconoscerebbe il merito proprio della fede -, ma per chiarire alcuni punti che si tramandano nell'insegnamento stesso. Poiché infatti la grazia non distrugge la natura, ma anzi la porta a compimento, è bene che la ragione si ponga al servizio della fede, allo stesso modo in cui l'inclinazione naturale della volontà asseconda la carità. Per questo l'Apostolo afferma: «Rendete ogni intelligenza soggetta all'obbedienza di Cristo».
(Tommaso d'Aquino, Somma teologica I, q.1, a.8)
PREGHIERA
Dio eterno,
che hai arricchito la tua chiesa
con l'insegnamento e la santità
del tuo servo Tommaso d'Aquino:
concedi a tutti coloro che ti cercano
una mente umile e un cuore puro,
perché possano riconoscere
il tuo Figlio Gesù Cristo
come la via, la verità e la vita.
Egli vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
un solo Dio, ora e sempre.
LETTURE BIBLICHE
Sap 7,7-10.15-16; 1Cor 2,9-16; Gv 16,12-15
Amalie (Augustine) von Lasaulx (1815-1872)
religiosa
Nel 1872 muore a Vallendar, in Germania, Amalie von Lasaulx, passata alla storia con il nome religioso di suor Augustine.
Amalie era nata il 19 ottobre 1815 a Coblenza. Entrata a 25 anni dalle Suore Borromee della Carità a Nancy, suor Augustine si distinse per la sua totale dedizione, come infermiera, nel corso delle guerre tedesco-danese del 1864 e austriaco-tedesca del 1866.
Amata e conosciuta in tutta la Germania per quanto aveva fatto in circostanze tragiche per tutti, Amalie si adoperò per l'edificazione dell'ospedale San Giovanni a Bonn, del quale assunse la direzione come superiora locale delle Suore Borromee. Ma la vita della religiosa mutò drammaticamente con la dolorosa discussione intorno al nuovo dogma dell'infallibilità, proclamato dalla chiesa cattolica nel 1870; per Amalie cominciò un tormento interiore che la condusse a confessare di non riuscire a trovare alcuna giustificazione, né nella Scrittura né nella Tradizione, che avvalorasse il nuovo pronunciamento dogmatico, secondo la formulazione espressa al concilio Vaticano I.
Sospesa da ogni incarico, essa non accettò di ritrattare pubblicamente la propria posizione e morì sola, povera e abbandonata da tutti, ma convinta nella propria coscienza di essere rimasta fedele al vangelo.
Nella chiesa vetero-cattolica è ricordata come confessore della fede.
TRACCE DI LETTURA
Sento molto spesso dire da molti: “Ohimè, come posso salvarmi? Digiunare, non ci riesco, vegliare non so, alla verginità non reggo, ritirarmi in solitudine dal mondo non sopporto: come potrò salvarmi?”. Come? te lo dico io. “Perdona e ti sarà perdonato” (Lc 6,37), condona, e sarà condonato a te. Ecco l'unica, rapida via che porta alla salvezza. Ti mostrerò ora la seconda: quale? “Non giudicate — dice la Scrittura — e non sarete giudicati” (ib.). Ecco l’altra via, senza digiuni, senza veglie, senza fatica. Non giudicare dunque tuo fratello, anche se con i tuoi stessi occhi lo vedi peccare. Uno solo infatti è il giudice e il Signore, “il quale darà a ciascuno a seconda delle sue opere” (Rm 2,6), e uno solo è il giorno del giudizio, nel quale staremo (davanti al giudice), curvati a terra ed esposti al giudizio secondo le nostre opere, e ricevendo la misericordia di Dio. Infatti: “Il Padre non giudica nessuno, ma affida al Figlio ogni giudizio” (Gv 5,22). Colui dunque che giudica prima della parusia è un Anticristo, poiché usurpa il diritto del Cristo. Non giudichiamo allora i fratelli, ve ne prego, per essere noi, degni di ricevere il perdono.
(Anastasio Sinaita, Discorso sulla santa eucaristia)
LE CHIESE RICORDANO....
ANGLICANI:
Tommaso d'Aquino, presbitero, filosofo, maestro della fede
CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Tommaso d'Aquino, presbitero e dottore della chiesa (calendario romano e ambrosiano)
Tirso (III sec.), martire (calendario mozarabico)
COPTI ED ETIOPICI (19 ṭūbah/ṭerr):
Rinvenimento dei corpi di abba Or, Pisura e di Ambira loro madre (Chiesa copta)
Yāfqeranna Egzi' (+ 1372), monaco (Chiesa etiopica)
LUTERANI:
Carlo Magno (+ 814), re e sostenitore del cristianesimo
MARONITI:
Efrem il Siro, confessore
ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Efrem il Siro, diacono e monaco
Gabriele di Lesnovo e Procoro di Pčinja (XI sec.), anacoreti
Romilo di Ravanica (+ 1376), monaco (Chiesa serba)
Salome Ugiarmeli e Perozhavar Sivnieli (IV sec.) (Chiesa georgiana)
SIRO-OCCIDENTALI:
Efrem il Siro
VETEROCATTOLICI:
Agnese (III sec.), vergine e martire