Lettera di fr. Enzo, priore di Bose, al fratello Giovanni
Carissimo Giovanni
almeno ogni domenica, o anche ogni giorno nel corso della liturgia che tu celebri con i tuoi fratelli e le tue sorelle nella chiesa locale o nella tua comunità, tu ascolti la lettura delle Scritture e poi ricevi anche il dono dell'omelia quale spiegazione e attualizzazione dei testi a te offerti. Così tu sei posto dinanzi alla Parola vivente ed efficace di Dio che risuona in te, davanti alla presenza del Signore stesso, davanti al Cristo che quale seminatore semina in te la sua Parola.
La tavola è pronta: cibo della Parola e cibo eucaristico ti sono donati perché tu nel tuo cammino, nel tuo esodo da questo mondo al Padre, possa nutrirti e non venire meno, assaporando quel viatico offerto a te, membro malato e stanco del popolo di Dio, da colui che ti nutre, ti consola, ti rafforza.
Ma questa esperienza centrale della vita cristiana, tu vorrai certamente ripeterla nel quotidiano, nella solitudine della tua camera o nel colloquio comunitario con i fratelli e le sorelle che ti sono stati dati come custodi e come compagni.
Certo, tu non potrai comprendere e assimilare la Scrittura appoggiandoti su te stesso e sulle tue povere forze: per pervenire a una lettura fruttuosa in cui la Parola di Dio operi in te quel che tu non puoi operare occorrono alcune condizioni, alcuni preliminari che ti permettano una lettura nella fede in Cristo, una ricezione dei doni dello Spirito santo, e una visione contemplativa di Dio Padre.
Lettura nello Spirito, dunque, Bibbia pregata, lectio divina...
ENZO BIANCHI, Pregare la Parola,
Introduzione alla «lectio divina»,
Piero Gribaudi Editore, Torino, 1990, pp. 87-88