Il Dio ospitale
In giorni cattivi, caratterizzati da chiusure identitarie e respingimenti ostili, la memoria di Abramo, padre dei credenti nell’unico Dio (9 ottobre), si offre a noi come tempo favorevole per sostare nuovamente a meditare sul tema dell’ospitalità e dell’accoglienza. L’episodio biblico che ritrae Abramo alle querce di Mamre (cf. Gen 18,1-8) è infatti l’icona dell’ospitalità. La riflessione che segue ci stimola a ritrovare il volto di un credente ospitale, che si fa immagine di un Dio ospitale...
“L’ospitalità è una dimensione rilevante, per non dire essenziale, al cuore delle religioni abramitiche … Louis Massignon parlava dell’ospitalità come della grande eredità di Abramo affidata a tutti i credenti: la manifestazione stessa di un ‘Dio ospite/ospitale’ che dà un significato nuovo e spirituale alla pratica dell’accoglienza, significato che va ben al di là della fenomenologia dell’atto dell’accogliere. In altre parole, anche in un ambito extracristiano, la riflessione sull’ospitalità non può essere limitata alle pratiche e alla morale da una parte, o alle categorie del politico e del giuridico dall’altra. Bisogna, insomma, cogliere la dimensione teologale dell’atto ospitale ...
Possiamo dire che l’ospitalità è l’anima delle grandi religioni abramitiche? Prima di tutto, è necessario sottolineare come l’apertura ospitale sia un’esperienza non naturale ma, tuttavia, essenziale dell’esistenza umana, indipendente da una determinata tradizione culturale e religiosa. Viceversa, è tale da suscitare tradizioni: sia sovvertendo l’ordine vigente dell’ostilità e della xenofobia, sia selezionando e rafforzando i migliori atteggiamenti per un’etica autenticamente umana …
È chiaro che le religioni monoteiste possono servire come giustificazione della violenza ma sarebbe pericoloso riferire la violenza a un’unica sorgente. Non c’è una esclusiva della violenza da parte delle religioni: anzi, la violenza fa parte dell’umano, è una costante antropologica! E quando le religioni diventano la base ideologica per fare il male è perché, prima di tutto, esse tradiscono il compito di svelare il volto di Dio: non è più l’uomo che è creato a immagine di Dio ... ma sono gli uomini che creano un dio a loro immagine. È la nascita di quello che chiamiamo propriamente un ‘idolo’. Ma le religioni che diventano copertura ideologica alle violenze più efferate, rappresentano anche l’epifenomeno di una crisi antropologica in atto, frutto di una comprensione dell’identità individuale che prescinde dall’incontro con l’altro, ridotto a semplice cornice (a dato statistico nei racconti quotidiani di migrazione disperata), a presenza accidentale a supporto dell’affermazione di se stessi. Ma senza l’altro io non sono!
L’atteggiamento ospitale, nell’assegnare la priorità all’altro, nel porre l’altro al centro, è esperienza ... che mette seriamente in discussione la religione autocentrata. Bisogna capire che non è più sacro ciò che si preserva come tale, ma ciò che si cede e che si dona ed è in questo dono di ciò che c’è di più sacro – nell’ospitalità che assegna la priorità all’altro – che si realizza il vero nuovo sacrificio, a partire da Abramo ...
Attraverso l’esperienza paradigmatica del padre della fede comprendiamo che solo quando assumiamo la nostra propria condizione umana, che la presenza ‘dell’altro da noi’ mette in evidenza, possiamo entrare nella dinamica di un vero scambio ospitale. L’altro, l’estraneo che spesso e volentieri è anche ‘straniero’ e, in quanto tale, considerato come una minaccia quando non un vero e proprio nemico, non può scomparire dal nostro orizzonte e continuerà a sfidarci per un’accoglienza che sa opporsi a ogni ostracismo pur rispettando anche le differenze. È, questo, un processo fondamentale di riappropriazione della nostra umanità che, come ci ricorda la tradizione cristiana a partire dal mistero dell’incarnazione, diventa anche premessa di un rapporto nuovo con Dio, al quale non possiamo che accedere incontrando e accogliendo l’uomo … L’‘umano autentico’ deve essere il criterio di mutua ospitalità tra le religioni, al cuore di una ‘sinfonia differita’ di contributi”.
(da C. Monge, “Il Dio ospitale: accoglienza e dialogo tra le religioni abramitiche”
in Il dono dell’ospitalità, Qiqajon, 2018, pp. 287-302)