Il pensare e il sentire di Cristo
Fratelli, sorelle
all’inizio della settimana santa, invece di una ammonizione svolta con parole nostre, al termine di questa domenica delle Palme, riascoltiamo la parola dell’Apostolo Paolo che ci chiede di assumere il pensare e il sentire che fu in Cristo Gesù. Si tratta di un’esortazione di Paolo in vista della convivenza all’interno della comunità cristiana, un’esortazione fondata cristologicamente, su Gesù Cristo. Che dunque può essere accolta e resa efficace solo nella fede. Paolo chiede ai membri della comunità cristiana di Filippi di far proprio quel sentire e pensare che contempleremo nel cammino di Gesù durante i giorni della santa settimana, quel pensare e sentire che solo può fondare una vita comune.
Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l'essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall'aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!, a gloria di Dio Padre.
Pertanto, fratelli e sorelle, siamo sobri e vigilanti perché il nostro Avversario, il Divisore, come leone ruggente si aggira cercando una preda da divorare. Resistiamogli saldi nella fede tenendo fissi i nostri occhi su Gesù e facendo nostro il pensare e il sentire che fu in lui. E tu, Signore, abbi tanta pietà di noi.
fratel Luciano