Con la comunità e attraverso di essa
Fratelli, sorelle,
nel secondo paragrafo la nostra Regola monastica esorta così:
“Ama questa comunità e con essa e attraverso di essa tutti gli uomini” (RBo 2).
Amare la comunità significa anzitutto amare ciascun fratello e ciascuna sorella, senza i quali la comunità semplicemente non esiste. Certo, amarli secondo le proprie possibilità e secondo quanto gli altri lo consentono. Ma significa anche riconoscere e amare quel corpo comunitario che non equivale alla somma dei singoli, ma la supera ampiamente, essendo l’alveo dell’azione del Signore la cui potenza ed eloquenza vanno infinitamente oltre la somma delle capacità di ciascuno.
Ama dunque la comunità, riconosci l’azione del Signore nella comunità, ma non fermarti ad essa. Coltiva anzitutto in te stesso orizzonti ampi, altrimenti ti isterilisci. E poi, con la comunità, in essa e attraverso di essa, estendi il tuo amore al di là della comunità. Del resto, è la comunità stessa che ti consente di incontrare tante persone che diventano per te occasioni di amore. Ma se il tuo sguardo si ferma all’orizzonte della comunità finirai per non vedere più nemmeno la comunità stessa. Se restringi il tuo amore alla comunità, che poi concretamente significa a qualcuno, a pochi, all’interno della comunità, in rapporti magari escludenti, allora non crei la gioia che viene dall’amore, ma crei e diffondi sofferenza e malessere.
Ama la comunità ma va oltre la comunità, altrimenti l’amore si atrofizza nell’autoreferenzialità. Amare la comunità non significa esaltarla o magnificarla o esibirla, ma servirla servendo i fratelli e le sorelle con un servizio libero e gioioso e non recriminante o lamentoso. Del resto solo se la comunità resta questo luogo di scambio di amore, per quanto faticoso, difficile, urtante, essa rimane una comunità e non diventa un gruppo chiuso.
Perciò, fratelli e sorelle, siamo sobri e vigilanti, perché il nostro avversario, il Divisore, come leone ruggente si aggira cercando una preda da divorare. Resistiamogli forti nella fede e saldi nell’amore fraterno. E tu, Signore veglia sulla nostra comunità e abbi pietà di noi.
fratel Luciano