Fiducia e pace
Fratelli, sorelle,
il prologo della nostra Regola prosegue con questa frase:
“Non procurarti né denaro né beni, non preoccuparti del tuo domani e a tutti dona e porta la pace” (RBo 1).
Non procurarti beni, non preoccuparti del domani: sono due parole radicate nel vangelo che invitano alla fiducia, all’abbandono fiducioso, al rischio della fiducia. Innanzitutto l’invito è a non cercare sicurezze nel possedere, individualmente e comunitariamente: i beni danno fiducia, rassicurano, scongiurano l’incognito, ci dicono che si potrà far fronte a ciò che capiterà, soprattutto quanto più si avanza nell’età. Non a caso in RBo 47 si dice: “Non fidarti dei beni”. I beni, il denaro, il possedere attentano in modo pratico, concreto, alla fede in Dio. Quindi l’invito è a non fare del domani un motivo di ansia o di angoscia, ma ad aderire all’oggi, unico luogo in cui, in modo pratico, concreto, possiamo cercare di vivere il vangelo e la carità fraterna. Il prologo viene ripreso nella conclusione: “Non pensare alla tua vecchiaia né al domani della comunità. Vivi l’oggi di Dio” (RBo 48). Sono così posti in crisi, da un lato, l’atteggiamento di accumulo e di ricerca di possedere, dall’altro, la preoccupazione e l’ansia per il domani. Si tratta di due inviti che hanno di mira il superamento della paura: la paura del futuro, la paura della vecchiaia, la paura di non farcela, la paura dell’incognito, la paura del nuovo. Perché chi vive di paura e nella paura non solo non ha pace in se stesso, ma nemmeno può spandere serenità né pace, ma solo malumore e aggressività. Non può certo donare e portare la pace. Il non possedere e il non preoccuparsi del domani diventano così le condizioni necessarie per donare la pace, per spandere benedizione e pace in coloro che incontriamo. Sono le condizioni perché possiamo adempiere alla chiamata che la nostra Regola ci rivolge e che è insita nella vocazione monastica: “Sii portatore di pace” (RBo 14), “sii costruttore di pace” (RBo 47). Perciò, fratelli e sorelle, siamo sobri e vigilanti, perché il nostro Avversario, il Divisore, come leone ruggente si aggira cercando una preda da divorare. Resistiamogli saldi nella fede, intenti a vivere l’oggi di Dio. E tu, Signore, abbi pietà di noi.
fratel Luciano