Liturgie funèbre de fr. Edoardo
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Sappiamo tutti cosa diceva Voltaire dei monaci, e dobbiamo ringraziarlo per aver letto il monachesimo e averci dato una lezione. Diceva Voltaire: “I monaci si mettono insieme senza conoscersi”, ed è proprio vero, perché noi ci mettiamo insieme anche se non ci conosciamo e cerchiamo di amarci anche se non ci conosciamo. Continuava Voltaire: “Vivono insieme senza amarsi”, e questo per noi non è vero; a fatica, con le contraddizioni di ogni amore, ma ci amiamo, ci siamo amati e ci amiamo. E terminava Voltaire: “Muoiono insieme senza rimpiangersi”, e anche questo non è vero, perché proprio questo primo esodo di un fratello ci ha fatto vedere la cura, la vicinanza di tutta la comunità a lui e la sofferenza per la sua morte. Questi mesi sono stati un esercizio di amore fraterno. Alcuni, certamente i più giovani di noi, non hanno conosciuto bene Edoardo. Voglio però ricordare loro – se non l’hanno ancora capito – che la nostra vita comune non è giustificata dal fatto che ci conosciamo gli uni gli altri, ma è giustificata dal fatto che ci sforziamo di credere gli uni altri. Questo è fondamentale nella vita monastica, ed è una cosa diversa: avere fiducia gli uni negli altri, la conoscenza è sempre parziale, e ognuno di noi ha delle totali, radicali incapacità di conoscere magari alcuni altri… Nella vita monastica non c’è nessun fondamento nella conoscenza, ma nell’esercizio della fiducia questo sì.
Ecco, guardando alla nostra verità di comunità del Signore, qui in assemblea, vera comunione, vero corpo del Signore di cui Edoardo è un membro ormai nella gloria, diventiamo ora consapevoli di essere nell’eucaristia il corpo di Gesù Cristo stesso, perché il Padre ci dà al Figlio e il Figlio ci risusciterà nell’ultimo giorno.
ENZO BIANCHI